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ENRIQUE
BALBONTIN
Enrique Balbontin inizia la sua carriera nel 1997 quando comincia a collaborare con i Cavalli Marci, uno storico gruppo comico genovese. Nei panni di Minghio Pegasù, uno studioso giapponese profondo conoscitore delle usanze e delle tradizioni del suo paese, viene notato da alcuni impresari locali e scritturato in vari spettacoli. In seguito lavora in alcune trasmissioni radiofoniche locali ottenendo un grande successo, fino ad arrivare al 1999 quando fonda il gruppo comico 'La Notte dei Fufu' insieme ad Andrea Ceccon, con cui partecipa a Zelig nel 2000. Nel 2001 lo vediamo a Bulldozer e viene notato da Diego Abatantuono, che lo porta nel suo programma televisivo 'Colorado Cafè', dove per diversi anni continua a portare le sue lezioni di lingua savonese. Nel 2004, ricordando un altro dei suoi tormentoni, scrive un libro 'Son tutti finocchi col culo degli altri', mentre l'anno successivo vi è stata la sua prima collaborazione cinematografica con la partecipazione nel film di Diego Abatantuono 'Eccezzziunale... veramente-Capitolo secondo...me', sequel di 'Eccezzziunale... veramente'. Da qualche anno conduce con Ceccon il programma 'Torta di Riso' su Axn, dove i due comici commentano divertenti video amatoriali.
Da Colorado 2009, con la sua rubrica “Incroci”, dove la vita “è una cassapanca di sorprese”. Assolutamente da non perdere le sue LEZIONI DI SAVONESE in cui riveste i panni del tutor che insegna al pubblico il dialetto della città ligure e i suoi personaggi del guru di Karaoke giapponese, del “povero ricco rumeno”, dell’imbonitore Capece con i suoi missili Futzuka, il Punkabbesta con il cane di peluche Sklero, le suonerie di Lobofone … imbecille is now, la gag del contrappasso comico di Dante che legge Benigni. Da Colorado un artista completo, intelligente e graffiante, capace di presentare e presentarsi in modo brillante e geniale. Ha scritto Aldo Grasso de “IL CORRIERE DELLA SERA”:“… le lezioni di Savonese hanno qualcosa di metafisico, un’ occasione per striare la quotidianità più opaca della città ligure con venature ora ironiche ora malinconiche.”
